PROPORZIONI E DIMORFISMO SESSUALE DEL CANE DA PASTORE TEDESCO di Piero Alquati
Andrea Gelmini mi ha posto una domanda:
Come mai nello standard si determina la lunghezza del tronco dal 10 al 17% in più dell’altezza? Mi sembra una discrepanza piuttosto ampia, può essere che si tenga conto della naturale predisposizione alla gravidanza da parte della femmina? Più o meno come accade nella femmina dell’essere umano?
Se prendo in esame la vecchia lettura che fissava l’altezza ideale a 57,5 cm. per le femmine con 2,5 cm. di tolleranza in più o in meno, rilevo che una femmina di 55 cm. di altezza potrebbe avere un tronco di 64,3 oppure di 70.2 se fosse alta 60 cm.
Mentre un maschio di 60 cm. di altezza (tenendo sempre conto della vecchia lettura e dei 2,5 cm. di tolleranza) potrebbe invece essere 66 se avesse solo il 10% della lunghezza. Così risulterebbe più corto di una ipotetica femmina della stessa altezza e ciononostante entrambi rispetterebbero comunque lo standard. La logica mi suggerisce che deve esserci una spiegazione biologica e funzionale.
Questa la risposta:
Ho disegnato le due immagini del cane da pastore tedesco rifacendomi al criterio che tu hai esposto.
Il primo è con una lunghezza del +10%, il secondo del +17%.
Indubbiamente, stando alle varianti concesse dallo standard, deriverebbe che in effetti potrebbero esserci le discrepanze da te notate.
In pratica, però, io ho sempre portato avanti nelle mie nozioni di cinognostica che ci si può riferire alle proporzioni che indubbiamente giocano, in maggior lunghezza, sempre a favore della femmina.
La differenza fondamentale non ammessa dallo standard sta nelle linee che io ti propongo a parte. Ossia sono quelle linee importantissime che determinano il sesso. D’altra parte, se differenza non ci fosse, e questo vale anche per la testa, non vedo come si scandirebbe il dimorfismo sessuale. Attenzione però che relativamente alla testa non è questione di misure ma di forme.
Tu sai bene che la differenza fondamentale tra uomo e donna sono le linee basilari che determinano nell’uomo bacino stretto e spalle larghe, nella donna torace quasi rettilineo e bacino più largo. Tanto che studi evoluti hanno dimostrato che l’attrazione sessuale reciproca è fondamentalmente imperniata sui corpi che esaltano tali forme.
Nel cane da pastore tedesco io ho tracciato linee essenziali che tendono a scandire le caratteristiche di sesso tali da generare e giustificare il famoso dimorfismo sessuale.
Caratteri secondari che caratterizzano il dimorfismo sessuale
La valutazione del dimorfismo sessuale non si limita, per lo zoognosta, all’accertamento della presenza e della conformazione degli organi sessuali esterni, ma anche a quella dei caratteri sessuali secondari che non sono di minore importanza. Anzi, è la riprova di un’adeguata funzionalità ormonale che si traduce in sana vita sessuale, matrice delle giuste funzionalità per generare una buona discendenza.
La testa nel maschio, nella regione del cranio, tende ad essere leggermente bombata correlandosi a maggior consistenza delle arcate orbitali e temporali, degli zigomi e delle mascelle. Nella femmina queste parti tendono ad avere minor salienza.
Il collo del maschio è più forte e muscoloso di quello della femmina ed è ricoperto da un pelo più lungo.
Nell’anteriore i muscoli anconei sono a volte più evidenti e delineati.
Il tronco del maschio è usualmente più corto di quello della femmina ed il suo aspetto, visto di profilo, descrive due linee divergenti, mentre quello della femmina due linee parallele.
Anche il rene nella femmina è più lungo essendo sede della gestazione.
L’andatura del maschio è costituita da passi energici e scattanti, mentre quella la femmina da passi ampi e armonici.
Il pelo nel maschio è quasi sempre più duro, mentre quello della femmina tende ad essere un poco più raffinato. Le striature chiare sul dorso sono sovente una caratteristica femminile.
Anche la coda nel maschio, per la sua sostanza, appare appena più corta e folta.



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