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PERCHE' DI RAZZA

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                                                       Io e Gabry   PERCHE’ DI RAZZA La natura c’insegna che esistono solo “animali di razza”   e, pertanto, non è giusto voler attribuire a questa espressione un recondito significato di “animale eletto”.   E’ l’uomo, semmai, che ama gli incroci di cui sono vittime principalmente gli animali domestici.   Le attuali razze canine non sono nate   dalle pressioni selettive della natura ma dall’opera dell’uomo nell’intento di migliorare le molteplici forme e doti di questa specie, già forgiate da antichi impieghi. La definizione “cane di razza” non è esatta. La giusta definizione del cane sebbene dotato di pedigree è “meticcio selezionato”.   Il concetto di razza, scrive lo Zingarelli, va riferito all’insieme degli individui di una specie animale, che si differenziano per uno ...
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http://www.allevamentodivalmadrera.it/ 

LE FATTRICI - Mai abbastanza considerate

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ANALISI RIPRODUTTORI CAMPIONATO SAS 2019 - sino a 2 soggetti presentati

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PAROLE E RIFLESSIONI DI UNA CONFERENZA DI WALTER MARTIN

Disse: Di solito si parla dei maschi in allevamento e normalmente è anche comprensibile perché di solito il gregge viene creato dal maschio ma due anni fa sono stato pregato di fare una relazione nella ex DDR sull’importanza della femmina nell’allevamento. Sappiamo oggi che la fattrice ha più importanza di quello che abbiamo creduto. Con un amico mio che ha anche le attrezzature per fare i lucidi e abbiamo fatto questo lavoro partendo dal ‘900. E’ una relazione in cui mostro i lucidi e dimostro le mie tesi. Io spero di non dare troppi numeri e nomi con la speranza di sviluppare l’aspetto pratico. Il titolo di questa relazione è "L’evoluzione dell’allevamento SV e dell’influsso di alcune fattrici". Nell’allevamento comune e produttivo la base è l’analisi della produzione e come elemento base abbiamo qui l’importanza delle fattrici (l’ingrasso, l’aumento di peso, aumento ponderale, fertilità, produzione di latte, frazione carne/grasso nel macello) si docum...

DIMORFISMO SESSUALE DEL CANE DA PASTORE TEDSCO

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Caratteri secondari che caratterizzano il dimorfismo sessuale La valutazione del dimorfismo sessuale non si limita, per lo zoognosta, all’accertamento della presenza e della conformazione degli organi sessuali esterni, ma anche a quella dei caratteri sessuali secondari che non sono di minore importanza. Anzi, è la riprova di un’adeguata funzionalità ormonale che si traduce in sana vita sessuale, matrice delle giuste funzionalità per generare una buona discendenza. Il collo del maschio è più forte e muscoloso di quello della femmina ed è ricoperto da un pelo più lungo. Nell’anteriore i muscoli anconei sono a volte più evidenti e delineati. Il tronco del maschio è usualmente più corto di quello della femmina ed il suo aspetto, visto di profilo, descrive due linee divergenti, mentre quello della femmina due linee parallele. Anche il rene nella femmina è più lungo essendo sede della gestazione. L’andatura del maschio è costituita da passi energic...

MILLE E NON PIU' MILLE di Enrico Bertini

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Enrico Bertini   24 settembre alle ore 22:22 Mille e non più mille. Seguendo una visione e le indicazioni per renderla tangibile con lo standard, attraverso le esperienze di oltre un secolo di dedizione e  gli sforzi di tanti allevatori, con la guida e l'esempio di maestri illuminati è stato possibile di epoca in epoca raggiungere una icona la più vicina possibile al fine vagheggiato di ottenere un tipo ideale di cane da pastore sano, stabile mentalmente e dinamicamente funzionale. Ogni generazione ha modellato soggetti che si sono perfezionati di volta in volta, mantenendo i valori raggiunti, aggiungendo opportuni dettagli anche minimi ad un quadro sempre più delineato. Governare, stabilizzare, mantenere le qualità psicofisiche del nostro cane non è compito agevole e gli esiti di questi processi si riflettono inevitabilmente nella popolazione interessata, dando la misura del valore delle risorse umane che...